Venerdì 11 gennaio alle ore 20.30
Presso l’Aula Magna Scuole medie Guido Fassi di Carpi. Via Bollitora esterna 90
Serata di musica e racconti di vita.
Con il musicista dialogherà Nelson Bova, giornalista RAI
Nell’ambito di Nati per Vincere? 2013
organizzato da: Associazione genitori figli con disabilità Il Tesoro Nascosto, Il Terzo Circolo Scolastico di Carpi, l’Istituto Scolastico Comprensivo Carpi Nord, l’Istituto Scolastico Comprensivo Carpi Due, l’Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) e con il patrocinio del Comune di Carpi
Con una formula completamente rinnovata. Meno finanziamenti (causa terremoto e crisi economica…) ma più idee. Molte più proposte da gennaio ad aprile. E sempre più partners.
comunicato stampa presentazione delle iniziative
Dal concorso letterario: |
In questa pagina abbiamo raccolto i testi che hanno partecipato al concorso e di cui l'autore ha concesso la pubblicazione, eventualmente accompagnato dal file in formato audio da poter eseguire e/o scaricare. L'audiolibro ha, a nostro parere, un valore sociale importante. Veicola cultura includendo non vedenti, ipovedenti, dislessici ed anziani con difficoltà di vista. E ha un valore per chi scrive e fruisce di una poesia, un racconto, un romanzo. Registrandola in audio, l'opera è personalizzata con la voce dell'autore o con quella di chi lui stesso ritiene possa meglio interpretarla, può essere corredata da musica, nell'introduzione come nel sottofondo. E - particolare importante - può dare l'interpretazione che ha pensato in fase di creazione dell'elaborato, rispettando ritmo di lettura, pause, enfasi nei passaggi più significativi tempi e i modi che non sono così più dipendenti dalla lettura spesso frettolosa del lettore. Oltre a questa pagina dedicata al concorso, vogliamo creare una biblioteca/audioteca aperta a tutti. Chi ha la passione per la scrittura ed è interessato anche alla versione audiolibro, può inviarci il testo della propria opera e l'audiolibro in formato MP3. Noi lo pubblicheremo esattamente come ci viene fornito, con i dati personali che l'autore ritenete opportuno rendere pubblici. L'opera sarà scaricabile e fruibile da chiunque sia interessato cliccando sul link corrispondente. Stiamo allestendo anche un sistema di donazioni volontarie agli autori ed alla nostra associazione attraverso offerte libere inviate con PayPal direttamente dal sito. Speriamo di renderlo attivo a breve. Vi ringraziamo se scegliete di inviarci le vostre poesie, racconti brevi e romanzi sia in formato testuale elettronico sia in forma di audiolibro. Avete in questo modo scelto di divulgare il più possibile la cultura e le opere letterarie di chiunque ha il piacere della scrittura e della lettura. |
Anno 2010 | ||
Sezione racconto breve: | ||
titolo (testo in formato pdf) | autore | audiolibro |
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il mondo della luna | di Alessandra Corsini | ascolta scarica |
la bandana | di Alessandro Mosconi | |
Asia va al mare | della Scuola dell'Infanzia "Cibeno" | |
biciclette rotte | di Fabio Nieddu | |
diversa-mente uguale a me | di Paola Gianni | ascolta scarica |
Edda | di Sergio Sattin | ascolta scarica |
esistenze parallele | di Myriam Altamore | ascolta scarica |
esorcisti, maghi e guaritori | di Attilio Spaccarelli | |
i colori dell'arcobaleno | di Aurelia Scialpi | |
i ticchetti del mio scrittoio | di Aurelia Scialpi | |
il giorno della finale | di Marco Ernst | ascolta scarica |
il percorso | di Lorena Casamento | ascolta scarica |
il silenzio di Latika | di Maria Grazia Romano | |
in fide maneo | di Luca Bindo | |
l'abbraccio | di Rossella Zanini | ascolta scarica |
my Kitty | di Kaur Harshbir | |
ora Sara lo sa | di Barbara Cannetti | |
pensieri sublimi | di Alessandro Messina | |
stile libero single | di Alessandra Capelli | ascolta scarica |
una giornata drammatica al Centro socio-educativo Lanzaretti | di Antimo Pappadia | |
una rosa nel mezzo | di Rosastella Giacumbo | ascolta scarica |
un sogno senza sonno | di Gabriella Tonin | ascolta scarica |
volare in bicicletta | di Cristiana Bartolini | |
volo 242 | di Alessandra Torrini | |
Sezione poesia: | ||
titolo (testo in formato pdf) | autore | audiolibro |
la sedia dei papaveri | di Claudio Bellini | |
la parola muta | di Ciretta Cuccaro | |
a Chiara | di Veronica Gandolfi | |
i disabili | di Letizia Bova | |
ci accomuna | di Claudio Bellini | |
colore | di Barbara Savini | |
come un angelo senza ali | di Claudio Bellini | |
diverso | di Fabiola Ballini | |
Emma | di Claudio Bellini | |
il seme del pensiero | di Claudio Bellini | |
il sogno di Sara | di Brunella Giovannini | |
l'ora ancora scoccherà | di Arjan Kallço | |
lezioni | di anonimo | ascolta scarica |
un battito d'ali | di Daniela Sias | ascolta scarica |
vecchiaia | di Alessandro Messina | |
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Sezione diario: | ||
titolo (testo in formato pdf) | autore | audiolibro |
caro diario | di Francesca Zanni | |
caro diario | di Giulia | ascolta scarica |
caro diario | di Joulia Latifi | ascolta scarica |
caro diario | di Lara Di Esposito, Erica Guidetti e Federica Vivari | ascolta scarica |
caro diario | di Maria Solito | ascolta scarica |
caro diario | di Noemi Riccardi | ascolta scarica |
da giovedì 22 a sabato 24 novembre 2012 Ingresso libero: ore 9-18 Istituto Aldini Valeriani - Sirani · Via Sario Bassanelli, 9 · Bologna
Un romanzo di Nelson e Letizia Bova Edizioni Jar Bologna pag. 185
Audiolibro 4h 30' letto dall'attrice Pina Irace pensato per non vedenti, ipovedenti, dislessici
Illustrazioni degli studenti della “School of Interactive Digital Media - Nanyang Polytechnic” - Singapore
Il difficile rapporto tra i giovani e internet, la libertà di pensiero dell’essere umano oscurata dalle tecnologie informatiche. Un romanzo che vuole far divertire ma soprattutto far riflettere sulla presunta democrazia della rete, raccontato a due mani da una adolescente e da un giornalista, di una figlia e di un padre. Con il linguaggio della storia, dei miti di oggi e degli anni ’70, della fantascienza e di un futuro verosimile.
Suggerito da 12 anni.
quarta di copertina:
Inebriati dalle immense potenzialità dell’informatica, privi di ogni residua capacità critica e facili prede della demagogia, gli uomini vivono un distruttivo senso di onnipotenza.
Travolti dall'effimera realtà di internet, si nutrono del cibo fotografato su chiavette USB e navigano nei sogni, evoluzione della leggendaria rete di perline e piume dei nativi americani. I protagonisti non sono però gli abitanti di un ipotetico futuro ma proprio i settecenteschi indiani con tanto di tepee e costumi tradizionali.
Una ragazzina finisce in questa comunità senza spazio né tempo. Naviga in sogni dove ogni passato è un contemporaneo presente. Incontra la preistorica Lucy, gli antichi greci, Cristoforo Colombo, un gruppo di operai durante le proteste di piazza negli anni ‘70 e altri personaggi che hanno scritto la storia dell’umanità.
Sabrina avrà il privilegio di vivere nel passato ma anche in un verosimile futuro, suo e dei suoi coetanei. Un futuro che i ragazzi di oggi hanno ereditato e che non possono esimersi dall'affrontare.
Come nasce “Sabrina non lo ha chiesto”?
I personaggi, le storie, le ambientazioni di “Sabrina non lo ha chiesto”, nascono dai ricordi elaborati e romanzati della mia adolescenza . Ma non sono ricordi intimi, personali. I personaggi che abitano il romanzo sono quelli mitizzati dall’intera generazione che alla fine degli anni ’70 si avvicinava alla maggiore età: il senso di ingiustizia ma anche la simbiosi con la natura, che per noi ex ragazzi erano rappresentati dagli Indiani d’America; le lotte operaie, ma anche i personaggi fortemente identitari studiati a scuola , da Garibaldi, a Leonardo, a Cristoforo Colombo. E una idea di futuro che, a differenza di oggi, coincideva con speranza e sogno.
L’elaborazione di questi ricordi, 30 anni dopo sono diventati favole da raccontare a mia figlia, per farla dormire. Il buio serale della sua cameretta, per 4-5 anni, si trasformava in un luogo dove questi personaggi hanno vissuto, assieme a me e a Letizia, personaggio tra i personaggi, che dei racconti ne modificava e ne “ringiovaniva” lo svolgimento.
Abbiamo registrato con un mp3 tutte le nostre invenzioni fantastiche. Quando Letizia è diventata più grandicella le abbiamo rielaborate, unendo da due punti di vista inevitabilmente molto diversi il rapporto tra i giovani e le tecnologie, le relazioni tra le persone ai tempi di internet nei telefonini, del “sono fisicamente qui ma in realtà non ci sono”, e l’illusione della democrazia della rete.
Un romanzo che esprime due generazioni con aspettative per il futuro drammaticamente diverse che nello stesso luogo raccontano il presente attraverso il passato ed un verosimile futuro .
Forse la vera sintesi di “Sabrina non lo ha chiesto” la esprime però la copertina, realizzata, come tutti i disegni all’interno della versione cartacea del romanzo da ragazzi in questo caso di un luogo decisamente lontano: una ventina di studenti universitari di Singapore, aspiranti illustratori.
Forse lo hanno sentito un po’ come loro, questo romanzo. Racconta un po’ la loro situazione, l’illusione che internet possa da solo esprimere appieno la democrazia. Singapore, il Paese dove più di ogni altro luogo al mondo l’accesso alla rete e alle comunicazioni è alla portata di chiunque, ma il Paese dove la stessa rete e tutti i media sono sotto il controllo di un unico soggetto.
Assieme al libro abbiamo fatto anche l’audiolibro, letto dall’attrice Pina Irace e arricchito da rumori e suoni che rendono più coinvolgente l’ascolto. La versione da ascoltare, corredata da rumori, l’ho voluto non solo per mia figlia, ma anche per tutti quelli che hanno difficoltà visive o di comprensione della parola scritta.
Tutto il ricavato del libro, edito dalla casa editrice Jar di Bologna , sarà devoluto all’associazione di genitori con figli disabili “Il Tesoro Nascosto”, associazione della quale faccio parte.
Nelson Bova
La terza edizione di "Nati per vincere?" si è chiusa nella cornice più prestigiosa di Carpi: il Teatro Comunale. Non poteva essere altrimenti, vista la crescente partecipazione di pubblico e di interesse per ogni edizione e per ogni iniziativa nata dall'incontro tra tante scuole cittadine con l'associazione di genitori con figli disabili Il Tesoro Nascosto.
Il 28 aprile il pubblico si è divertito ed ha pianto. Ce lo hanno fatto sapere genitori e semplici spettatori, alla fine dello spettacolo e anche attraverso i tanti messaggi che ci hanno fatto pervenire. I ragazzi hanno ballato e cantato nei palchi e in platea, e hanno tifato calorosamente per i coetanei (disabili) ospitati sul palcoscenico.
Era, nel nostro intimo, quello che noi organizzatori volevamo. Suscitare due emozioni apparentemente contrastanti. Un messaggio che arriva attraverso l'allegria e il pianto supera ogni barriera, ogni impegno quotidiano, ogni preoccupazione e arriva diretto al cuore, all’anima.
Non c’è altro modo a nostro parere per parlare di disabilità. E’ un argomento triste, ammettiamolo, fatto troppo spesso di rinunce per quello che si vorrebbe fare ma non si può, per come fa sentire chi non ha disabilità chi ne è invece sfortunato portatore. E’ un retaggio culturale antico, quello di riconoscere solo ciò che un disabile non può fare. E anche se in parte è vero, -perché quello che non può fare un disabile è tanto, cerchiamo di non nascondercelo- questa cultura consolidata ed ereditata non consente di valutarlo come persona e per tutte le altre cose che invece sa fare. Non si cambiano le cose raccontando razionalmente questa verità. Una opinione diffusa si intacca solo penetrando attraverso le emozioni più importanti della natura umana. Il pianto e l’allegria.
Non posso non riportare un passaggio di una testimonianza che ci è arrivata per posta elettronica. Eccola: Quando la mia compagna mi ha invitato alla manifestazione a teatro credevo fosse un "congresso" sull'handicap, con tanto di esperti e statistiche...sicuramente non ho ascoltato con la dovuta attenzione. in realtà è stato più che istruttivo e molto divertente e credo di aver imparato di più di quanto sperassi. Sono uno psicologo a cui piace stupirsi e che vuole un mondo più giusto ed umano soprattutto per mia figlia nata poco più di un anno fa. Credo voi siate la strada giusta. Grazie.
Noi genitori de Il Tesoro Nascosto crediamo che queste frasi abbiano colto l’essenza di quello che cerchiamo di fare. Siamo convinti che questo spettatore, all’uscita dal Teatro Comunale, abbia ora una idea diversa della disabilità e, più in generale, della diversità. Provate ora ad immaginare gli spettatori che, invece della psicologia, hanno competenze meno vicine a questo mondo e storie di altro tipo.
Il retaggio culturale consolidato nei secoli fa dire che il modenese trentatreenne Simone Soria, in carrozzina con una tetraparesi spastica, non in grado di controllare i suoi movimenti ad eccezione della testa, che parla con estrema difficoltà ed è altrettanto difficile da comprendere, non possa avere una vita normale. Allora vi chiedo se laurearsi in ingegneria informatica, progettare e vendere in tutto il mondo software attraverso una propria azienda e, durante uno dei tanti viaggi all’estero conoscere una giapponese e sposarla non è vita normale. Mi spingo oltre. Giro la domanda e vi chiedo: quanti normodotati raggiungono questi risultati? Rimane vero il fatto che comunque Simone non controlla i propri movimenti, parla e si fa capire con difficoltà, e che è in carrozzina.
Annalisa Minetti, finalista a Miss Italia, vincitrice al festival di Sanremo, ora anche atleta paralimpica è non vedente. E’ un grande, grandissimo limite essere non vedenti, e ve lo testimonio con un episodio accaduto proprio a lei. Dopo la sua testimonianza e il suo coinvolgente show a “Nati per Vincere?” era a pranzo con noi. Ad un certo punto il figlio di 4 anni sparisce dal tavolo dove era seduto. Stava parlando con me quando se ne è accorta. Sul suo viso ho visto il terrore. Annalisa, in quella occasione era gravemente disabile. Se il marito e qualcuno di noi non lo fosse andato a recuperare quasi fuori dal locale, lei non lo avrebbe mai trovato. Essere non vedenti è una pesante disabilità. Ma chi, normodotato, ha una voce così bella da vincere Sanremo, un fisico così perfetto da sfiorare l’elezione a Miss Italia, muscoli e polmoni adeguati per battere il record italiano paralimpico nei 1500 metri di atletica? Annalisa è una bella donna disabile.
Francesco Messori, di Correggio, ha 13 anni ed ha una gamba sola. Dalla nascita. Cosa credi che farai nella vita, sussurra la voce che arriva dal radicato retaggio culturale, se non una sedentaria attività al computer? Invece no, Francesco vuole fare il calciatore, perché ama il calcio. Sul palco di “Nati per Vincere?” dichiara il suo amore per la juventus, suscitando dalla platea di coetanei tanti appausi e qualche fischio. Francesco gioca a calcio. Nel servizio proiettato sul grande schermo, girato da RaiSport, lo si vede mentre fa un assist, scarta un “normodotato” e anche mentre segna un goal.
Cecilia Camellini, di Formigine dalla nascita, 21 anni fa, dal Pechino 2008 vince ori ed argenti a paralimpiadi e ad europei di nuoto. Ha finito il liceo classico ed ora frequenta l’università. Psicologia. Lo sport ha bisogno di professionisti anche fuori dai terreni di gara, dice. Essere non vedente non le ha precluso nulla. Ancora vi chiedo quanti normodotati raggiungono i suoi risultati.
Cito ancora Annalisa Minetti quando nell’intervista dice che essere disabili aumenta la forza interiore e la voglia di emergere. Siamo d’accordo. A patto che ce ne siano le condizioni. Ecco allora che prima di quell’entità astratta che è la società vengono i genitori. Sono loro che hanno fatto nascere i ragazzi, seppur difettosi, ed ora sono loro che li devono fare vincere. Temo però che abbiano lo stesso dovere verso i ragazzi perfettamente riusciti.
Se sono i genitori i primi a pensare che il proprio figlio “non può”, invito gli stessi genitori poi a non prendersela con “la società” o con le istituzioni. Se non ricordo male, società ed istituzioni sono nostre emanazioni e rappresentanze.
Alessandro Mosconi era anche lui sul palco di “Nati per Vincere?”. Partecipa ogni anno da Monza al concorso letterario che porta lo stesso nome dell’iniziativa. Lui ha avuto un figlio disabile, poi ne ha avuto un secondo. Ha fatto ancora un figlio. Anzi, una figlia. Questa volta normodotata. Se non fosse convinto che anche con handicap si possa credere in loro, pensate che avrebbe continuato a fare figli difettosi?
Sapete che i “Ladri di Carrozzelle”, gruppo romano nato oltre 20 anni fa è composto, tranne uno, di soli musicisti disabili? Molto disabili. Chi li ha visti sul palco del teatro comunale di Carpi lo può confermare. Sono, compreso il vivaio, una trentina. Hanno suonato davanti ad adulti e ragazzi che ne hanno accompagnato le note ballando e cantando. Da disabili molto disabili.
Rifaremo” Nati per Vincere?” anche il prossimo anno. Proveremo a richiedere di nuovo il Teatro Comunale di Carpi. Avremo meno disponibilità economiche, perché il Paese e il cittadino donatore ha sempre meno soldi, e noi abbiamo il dovere di dedicare molte delle nostre risorse ai progetti che abbiamo allestito in favore dei ragazzi disabili. Ma “Nati per Vincere?” lo rifaremo. Se la comunità locale continua a dare questa risposta non possiamo certo tirarci indietro.
Nelson Bova
presidente associazione di genitori figli disabili Il Tesoro Nascosto onlus
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